E’ solo riaprendo lo scarto e la distanza che si può far emergere un altro che non sia appiccicato a sé – che non venga annesso o anche «alienato» da sé perché dal sé già rubricato e catalogato, ma che ne sia invece davvero staccato; che non sia insomma solo la proiezione o la modificazione di se stessi ma che possa davvero costituirsi come «altro» e stabilirsi attraverso un confronto. In altri termini, bisogna dispiegare un tra per far emergere l’altro, quel tra che sviluppa lo scarto e che premette di effettuare scambi con l’altro, innalzandolo a compagno della relazione che ne deriva. Il tra che lo scarto genera è al tempo stesso la condizione che fa apparire l’altro e la mediazione che ci collega a esso.
(Contro la comparazione, François Jullien)