Spesso avviene che la persona rinunci a questo suo diritto d’autore. Alle esperienze che vive direttamente non riconosce la stessa importanza di quelle vissute dai personaggi dei romanzi rosa o dei serial televisivi. Al contrario, stabilisce elevati standard qualitativi riguardo a ciò che può rappresentare un’esperienza interessante, e setaccia le acque della vita con una rete a maglie larghe, attraverso la quale molto passa senza ricevere attenzione alcuna.
[…] Ciò che spesso sfugge alla nostra attenzione sono proprio quei semplici eventi che danno contesto e continuità alla vita.
[…] Se prestiamo attenzione alle esperienza della vita quotidiana, queste potranno a loro volta costituire lo scenario dei nostri drammi. Se riusciremo ad apprezzare il timbro di una voce familiare, ad avvertire il mistero dell’elicottero che passa rasente al tetto di casa, a conoscere il bisogno irresistibile di starnutire nel bel mezzo di una frase, o a pregustare il momento in cui apriremo una certa lettera, allora acquisteremo quelle esperienze di collegamento senza le quali le altre – quelle che consideriamo avventurose, istruttive, affascinanti e di ampia portata – non avranno la continuità indispensabile a lasciare tracce profonde.
[…] Questo processo di selezione è inevitabile anche nella vita quotidiana, sebbene in questo caso sia meno deliberato. Noi non ci aspettiamo che tutto ciò che avviene sia collegato. A molti di coloro che incrociamo per la strada non facciamo nemmeno caso. Quel che una certa persona ci ha detto tre giorni fa, adesso è solo una vaga impressione. Queste omissioni sono generalmente auspicabili, poiché riducono l’enorme massa delle cure quotidiane a quelle poche che siamo in grado di gestire. Gran parte di ciò che avviene, in effetti, è scarsamente degno di considerazione, un rapido lampo d’interesse che attraversa per un attimo la nostra coscienza. L’impulso momentaneo di licenziarsi dal lavoro, un accesso di rabbia, persino un pensiero suicida, episodi del tutto trascurabili nella vita della maggioranza delle persone, possono tuttavia sconvolgere la coscienza se viene loro prestata quell’attenzione gonfiata che accomuna la narrativa d’invenzione e la psicoterapia.
(Ogni vita merita un romanzo, Erving Polster )